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SCELTI PER VOI: Unwind, la divisione

venerdì 29 settembre 2017



«...Non si può cambiare la legge senza prima cambiare la natura umana» diceva spesso una delle balie, guardando la massa di bambini in lacrime. Ogni volta che lo diceva, nei paraggi c’era un’altra balia molto meglio disposta verso il sistema, che ribatteva «Non si può cambiare la natura umana senza prima cambiare la legge ...»

Ci troviamo nel 2020 e gli eventi accadono dopo la fine della Guerra Morale. 
Le due fazioni che si combattevano sull’accettazione dell’aborto hanno trovato il compromesso pacificatore nella Legge sulla Vita, in altre parole un aborto retroattivo che può essere applicato ai ragazzi tra i tredici e i diciassette anni. La Legge stabilisce che la vita umana è intoccabile dal concepimento fino a quando il bambino compie tredici anni. Dopo questo momento i genitori possono decidere di “abortire” a condizione che la vita dell'adolescente non finisca del tutto ma continui attraverso quella di chi riceve la donazione.

Pare inconcepibile, eppure sembrerà fin troppo verosimile. 
Tra le pagine, è assolutamente credibile. 
Finito l’ultimo capitolo, fluisce una inevitabile scia di pensieri, che faticano a staccarsi da quella fantasia di carta.

Connor apre la narrazione, è confuso e si confida con quella che crede un’amica importante, un’ancora forse. Quello che ha appena scoperto è a dir poco sconvolgente. Un incidente stradale è l’evento che scatena gli avvenimenti, gli occhi del lettore restano incollati alle pagine, rincorrono il ritmo incalzante che dura per tutto il libro. Connor è la miccia che innesca la storia: un ragazzo un po’ ribelle e in serio pericolo, è inseguito dalla Polgiov, il corpo di polizia governativo, e lo sta braccando.

I capitoli si identificano con i personaggi: Connor, Risa e Lev. Sono i tre protagonisti della storia e, per quanto la situazione possa apparire astrusa, l’empatia è incondizionata. L’autore avvolge il lettore nei panni di questi ragazzi, lo cala in quelle preziose vite, attraverso le loro emozioni. Le azioni, anche le più audaci, sono veri tuffi in empatiche immedesimazioni. Le riflessioni cui si è costretti sono profonde e molto intime. 

La trama si sviluppa con le scelte che intraprendono i personaggi, con i loro rapporti che evolvono e seguono la ribellione a un destino che altri hanno scelto per loro: Connor è stato tradito dai genitori che, insofferenti alla sua turbolenta adolescenza, hanno deciso di farlo Dividere. Risa è un’orfana, una virtuosa pianista, ma le autorità statali hanno decretato che non è abbastanza brava e quindi risulta sacrificabile per la socialmente utile Divisione. Lev invece è una Decima, il decimo figlio di una famiglia appartenente a una setta religiosa per cui è giusto sacrificare il figlio tredicenne con la Divisione e per questo scopo è cresciuto e indottrinato fin dalla nascita. Famiglia, Stato e Religione, tre istituzioni chiare e messe in discussione.

Le descrizioni evocative ci inducono a percorrere la stessa fuga dei ragazzi, nel bosco e ovunque ci condurranno. Quello che passa per la testa dei giovani personaggi inizia a riguardarci e si palesa l’orrore per la Divisione. 
Non ci sono descrizioni splatter su questa gelida prassi, ma la si incontra nei pensieri sospesi, in alcune illazioni e nelle sensazioni di un personaggio secondario, Roland, il bullo per cui si prova tenerezza. Si tratta di una pratica accettata e legalizzata, disumana solo per i ribelli al sistema, come i Plaudenti, e che vede i ragazzi scelti come preziosi pezzi di ricambio. Anche una fonte di guadagno, oltre che di umanitaria utilità. Il lettore avverte benissimo il bisogno di fuggire e si unisce alla preda che scappa, tra mille interrogativi, tutti importanti.

Quasi tutti gli adolescenti di quel mondo conoscono l’episodio sbalorditivo dell’incidente stradale che permette la fuga dei tre ragazzi. Si crea una sorta di alone leggendario, regala speranza. Connor viene suo malgrado trasformato nel “Ragazzo di Akron”, quello che ha sbaragliato i temuti e invincibili poliziotti, quello che ha dimostrato la fallacità di un sistema che sembrava perfetto.
Nel libro si incontrano altri personaggi “leggendari”, come l’Ammiraglio e Humphree Dunfee. Sono delle leggende metropolitane che affascinano e incuriosiscono. In genere gli adolescenti concedono qualche attendibilità alle fantasie. Anche questi ragazzi lo fanno, ne parlano e ingigantiscono ma capita anche che le leggende trovino delle concrete collocazioni, e la storia non finisce di stupire.

L’ambientazione è una realtà ipotetica che appare fin troppo vicina, è surreale eppure molto verosimile. 
Da qui partono le riflessioni più efficaci. 

L’adolescenza è il vero protagonista: gli sbalzi d’umore, l’inquietudine, l’ansia, la cocciutaggine, l’aggressività, l’esplosione di vita e delle emozioni, travolgenti. Ho davvero amato il modo in cui l’autore propone i suoi personaggi, con le potenzialità nascoste, l’identità che si definisce, la scoperta personale e la sorprendente forza e determinazione: sono commoventi. Indelebili.
La lettura di questo libro è stata una vera esperienza, di quelle potenti.

È una storia avvincente come poche, e fonte di tante riflessioni. Sono presenti molti spunti oltre alla crescita evolutiva e complessa dell’adolescente. Ne individuo qui alcuni: la figura del genitore che rifiuta la difficoltà che comporta l’educazione e l’adolescenza problematica; i reali bambini divisi (la fantasia si aggancia ai veri casi di cronaca accertati in Ucraina, Brasile e chissà in quanti altri luoghi); le assurdità reali come la messa all’asta dell’anima su ebay; la memoria delle cellule che ci appartengono, che ci rendono unici e irripetibili; il diritto di trovare il proprio posto nel mondo, che può comportare anche scelte difficili, qualche rischio, e così via. 
Ognuno ne troverà altri, proprio perché il nostro patrimonio è l’unicità.

Da lettrice, ho provato innumerevoli emozioni, alcune molto forti, ma soprattutto sono tornata adolescente, senza sforzo alcuno. A dimostrare la grande abilità empatica dell’autore.
Il finale è ancora più sorprendente, un commiato corale, aperto a nuovi inizi.

Di questo libro esiste già una trasposizione cinematografica, ma non la conosco (se non il trailer), non credo di voler vedere il film. Ritengo invece che questo sia un bellissimo libro, da far girare ognuno nella propria mente. Non è una storia attraente da vedere ma sicuramente coinvolgente da immaginare.

Informazioni tecniche
Titolo: Unwind, la divisione.
Autore: Neal Shusterman
Editore: Piemme (collana Freeway)
Codice: EAN 9788856602203
Formato: 23x16,5 cm. Brossura, copertina rigida
Pagine: 409
Prezzo indicativo: € 19,00
Età di Lettura: dai 13

Per Piccoli Lettori Crescono

INTERVISTA A: PATRIZIA RINALDI ~ Un Grande Spettacolo ✍

mercoledì 20 settembre 2017





 
Un grande spettacolo è l’ultimo romanzo di: Patrizia Rinaldi, scrittrice affermata, autrice di testi teatrali, plurima vincitrice del Premio Andersen, nel 2016 per la categoria:" Miglior Scrittore" e, nel 2017, per la Graphic Novel: "La compagnia dei soli". 

Benvenuta Patrizia, nel nostro nuovo spazio dedicato alla letteratura per ragazzi.


 1. Patrizia Rinaldi ha abituato il lettore piccolo e grande a affrontare temi attuali a volte scottanti o difficili da trattare, redatti con preparazione e delicatezza, accompagnati da una scrittura incalzante, raffinata, intesa.  Anche questo libro non delude.
In "Un grande spettacolo" uno dei temi dominanti è la lotta. Una lotta costante. Quella di un ragazzino speciale che nell'attaccamento alla madre e al wrestling cerca ostinatamente di rimanere aggrappato ai suoi punti saldi. Quella di fratello maggiore che sempre in modo caparbio cerca di riordinare, nei confini delle sue "corde", tutto quello che non va. La battaglia di una madre che tenta di tenere uniti i fili che tessono la sua famiglia, dopo che il marito se n'è andato con la migliore amica e, si mette in gioco, in modo plateale ma non dirò altro per non svelare troppo… Chi vince in questa storia meravigliosa perché vera e spettacolare come può essere una vita senza fiction?

Grazie, Isabella, sono felice di essere vostra ospite a Book Avenue KIDS.
Spero che vinca la vita, quella bella e difficile che non ha bisogno di parole melense o solo distruttive. Cerco sempre di raccontare ai ragazzi le difficoltà e la possibilità del loro superamento che in genere non è indolore o trionfale. Cerco di raccontare l’arma utile per resistere, che poi è quella che preferisco: l’autoironia.

 2. I nomi dei due protagonisti principali iniziano con la "A". Non credo proprio sia un caso. A come...?

A come Amorepersempre, che si sgretolerà nella bellezza dell’Amorecomunque, che contiene lo stesso nobiltà amorosa anche se dovrà finire.

3. Un brano dice: "L’amore capita. Dice buongiorno, sono l’amore e non puoi mandarlo via…" Cosa cerca di mandare via Armando e cosa cerca di trattenere Andrea?

Armando cerca di mandare via la speranza, anche quella di un piccolo sì. Andrea riesce a trattenerla.

4. La vita a volte s'inceppa e si rimane ingarbugliati come succede ai fratelli Anelli. Si sbaglia strada, si cade ci si rialza. Cosa le piacerebbe dire ai ragazzi che ben si possono identificare nei due protagonisti.

Mi piace dire che l’insuccesso non è  definitivo, che è opportuno imparare a praticarlo con relativa allegria. 

5.  Se si volesse racchiudere “Un grande spettacolo” in una citazione quale sarebbe?
Invece di una citazione scelgo la dedica del libro: 
A Lorenzo (mio figlio) e alla lotta di pericoli scampati.


Il nostro grazie a Patrizia Rinaldi che salutiamo con grande affetto di lettori e a cui diamo appuntamento al prossimo libro!

Grazie a voi! A presto. 


SCELTI PER VOI: Ingrandimenti

venerdì 15 settembre 2017

I bambini hanno la capacità di rinnovare la vita come pratica eterna e spensierata.  
Il compito dell’infanzia sta nel ricordare il nuovo. (W. Benjamin)

Walter Benjamin è stato una delle figure di cultura e umane più interessanti, eclettiche, caleidoscopiche dello spazio tra le due guerre: critico letterario, filosofo, traduttore, sociologo, profondamente innestato nella cultura ebraica alla quale doveva le sue origini, e seguace del marxismo di Lukács, fu capace di uno sguardo eterogeneo, acuto, lucido sul senso e sul percorso della storia, sul significato del tempo e della memoria. Rifiutò in termini filosofici l’idea di un processo lineare e progressivo-progressista della storia, era convinto che la narrazione delle trame della storia fatta a posteriori dimenticasse spesso frammenti impercettibili, che invece avevano avuto un ruolo nel dipanarsi degli eventi.
L’interesse del filosofo berlinese per il mondo dell’infanzia e della letteratura per l’infanzia s’inserisce dunque in quest’ordine di cose: il tempo nella dimensione narrativa del mondo dei bambini costituisce la nicchia, il nascondiglio, il luogo segreto nel quale accrescere e potenziare il proprio essere nel mondo. E così anche lo spazio fisico e il potere immaginifico della lettura nei bambini, secondo Benjamin, più che essere uno strumento per acquisire conoscenze e competenze, costituisce invece una dimensione di potenziamento nella misura in cui il bambino immerge se stesso nel processo di lettura e nel gioco del leggere.
Fu collezionista appassionato di albi illustrati, ideò e portò avanti, finché la censura nazista glielo concesse, un programma radiofonico rivolto agli ascoltatori dai dieci ai quindici anni, fece memoria viva della sua infanzia, convinto che il tempo/spazio dell’infanzia fosse, anche personalmente, il pozzo da cui risalivano elementi vivi del suo pensiero filosofico.
È anche da questa prospettiva che nasce il libro dedicato a Benjamin e ai suoi ritratti di bambini da parte di Else Edizioni, una casa editrice che ha fatto del processo di stampa serigrafica non solo una modalità specifica di lavoro, ma uno strumento civico e di impegno sociale, convinti che nell’intelligenza delle mani si possa riscoprire il senso comune delle radici culturali cui le diversità di origini ci riportano. Ricordo e conservo con estrema cura il loro primo libro, Radici, realizzato da un gruppo di donne e uomini richiedenti asilo, rifugiati e migranti che hanno potuto in quella circostanza, sperimentare la  propria voce, attraverso la narrazione delle loro storie, e il proprio personale linguaggio creativo attraverso un libro interamente fatto a mano.
Il libro dedicato a W. Benjamin seleziona alcuni ritratti di bambini scritti dal filosofo: bambino che legge, bambino nascosto, bambino arrivato in ritardo, bambino goloso, bambino sulla giostra, bambino disordinato, bambino nascosto, e li ripropone, illustrandone l’essenza, grazie allo straordinario lavoro di Gabriella Giandelli. Si tratta di ingrandimenti, come il titolo suggerisce, in cui Benjamin sembra stare sul crinale delle due dimensioni, adulto e bambino, sconfinando ora da una parte ora dall’altra, riuscendo a cogliere in gesti impercettibili il sentire infantile, il  modo specifico di guardare le cose della realtà, come in questi scorci:

Leggendo si tappa le orecchie, il suo libro giace sempre su un piano troppo alto rispetto a lui e una mano sta sempre su una pagina. Per lui le imprese dell’eroe vanno ancora lette, in quel vortice di lettere, come si leggono figura e messaggio nel turbinio dei fiocchi di neve (bambino che legge)



Oppure ancora:
I suoi cassetti devono trasformarsi in arsenale e serraglio, museo del crimine e cripta. “Mettere in ordine” vorrebbe dire distruggere un edificio pieno di castagne spinose che sono mazze ferrate, cartine di stagnola che sono un tesoro d’argento, cubetti delle costruzioni che sono bare, piantine grasse che sono totem e monetine di rame, scudi di guerrieri (bambino disordinato)


A compenetrare i ritratti di Benjamin ci sono gli ingrandimenti dell’illustratrice, Gabriella Giandelli, che percorrono lo stesso crinale dell’autore, con uno sguardo da fuori, adulto, giudicante, nell’immagine posta accanto al testo, e uno sguardo sul dentro, un tripudio dell’immaginifico mondo che si cela inespresso nell’intimo del bambino, una visione prospettiva colta dal basso, dallo stesso punto di osservazione dei protagonisti. Per questo gli oggetti rappresentati diventano così grandi, perdono i confini delle cose usuali cui paiono assomigliare, diventando invece nello sguardo bambino elementi magici e potenti.    
    
(bambino che legge)


(bambino disordinato)

In queste illustrazioni ci si sta dentro, ci si cade quasi, ci si viene catapultati, con il segreto desiderio di poter abitare nuovamente spazi così pieni di significato. L’illustratrice dà prova di una capacità grande nel saper cogliere gli sguardi dei protagonisti, assoluti, intensi, quasi sorpresi dal tratto dell’artista, come fosse un’istantanea, scattata al momento, con tratti lineari su un fondo completamente bianco e poi, voltando pagina, ci si ritrova dentro, dietro quegli sguardi, in punta di piedi, con il timore di essere troppo grandi per poter ancora giocare.
Un libro di una bellezza straordinaria, che non sta solo nel risultato estetico che ne viene fuori, ma nel processo di creazione, quello della stampa serigrafia, che fa dei gesti di produzione, memoria di un sapere antico e nuovo allo stesso tempo, capace di dare profondità, spessore e corpo ai disegni. 
Il libro è in edizione limitata, ha una preziosa postfazione di Grazia Honegger Fresco, e in dono una riproduzione serigrafica della bambina disordinata.
Questo è un libro consigliato a tutti, ai grandi che proprio in questi tempi di così lancinanti contraddizioni devono potersi interrogare sul senso della storia e della memoria e dunque anche sul senso di una pedagogia, che faccia dell’una e dell’altra, terreno fecondo di crescita: gli scritti di Benjamin sull’infanzia e sulla letteratura a essa dedicata hanno questo a cuore.
Ma è anche un libro dedicato ai bambini, quelli che ci girano intorno, a volte vorticosamente, tentando di seguire le nostre mirabolanti piroette, perché nel leggerlo insieme possano ritrovare il tempo e il senso del loro essere ancora bambini.

Autore: Walter Benjamin
Illustratrice: Gabriella Giandelli
Editore: Else
Pagine: 32 (in due colori serigrafici)
Formato: illustrato (27,5x27,5)
ISBN: 978-88-9410-5636
Età: per tutti
Prezzo:€ 35

Per Piccoli Lettori Crescono


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