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DAL LIBRO ALLO SCHERMO: Paddington, un'orsetto dal cuore grande!

lunedì 23 ottobre 2017



Panini con marmellata d'arancia e cioccolato. Questo piace all'orso di pezza che i signori Brown hanno incontrato alla stazione londinese di Paddington. Lo hanno trovato seduto vicino a una vecchia valigia di cuoio con un cappellaccio in testa e un cartello al collo con la scritta:


Per favore, prendetevi cura di quest'orso. Grazie


Da allora la vita della famiglia Brown non è più la stessa. Infatti, per quanto "ben educato", Paddington è quel tipo d'orso che ha la spiccata capacità di combinare pasticci e ficcarsi sempre nei guai! 


L'orso Paddington fu pubblicato per la prima volta nel 1958 e da allora è il protagonista di decine di libri tradotti in 40 lingue nel mondo.
Partito dal Perù e approdato a Londra, l'orsetto viaggiatore, nato dalla penna di Michael Bond è sbarcato al cinema nel 2014 e, ora, ritorna con: "Paddington 2".


L'orso Paddington, con il suo montgomery blu, il capello rosso e una vecchia valigia di cuoio è diventato un simbolo dell'integrazione made in U.K. 
Pur essendo un immigrato sudamericano, Paddington è stato accolto e adottato come un inglese al 100% e per i suoi 50 anni la sua immagine è stata stampata addirittura su un francobollo.
Anche Google gli ha dedicato un doodle con l'orsetto a metà strada tra il Perù e l'Inghilterra.
Persino, il principe Harry è apparso in occasione di una giornata di beneficenza con indosso un grembiule di Paddington!
Il film non è l’unico modo con cui il mondo britannico ricorda l’amato personaggio della letteratura inglese.
A Londra è stato organizzato: The Paddington Trail, una sorta di percorso con 50 statue dell’orso Paddington dislocate per la città e con altrettanti look diversi realizzati per lui da star e designer come Nicole Kidman, Kate Moss, David Beckham.

Si poteva trovare l’orsetto viaggiatore a Heathrow, al Tower Bridge e, ovviamente, ai magazzini Selfridges, dove Micheal Bond comprò un orsetto di peluche per la moglie che ispirò il suo libro.
Il Musem of London gli ha dedicato una mostra molto particolare con oggetti che tracciano il suo viaggio dalla penna allo  schermo, inclusa la macchina da scrivere del suo autore, scomparso all'età di 91 anni, il 27 giugno di quest'anno.
Nel 2002 la National Portrait Gallery di Londra aveva incluso Michael Bond tra i più grandi autori per ragazzi del Novecento.
Un grazie quindi a lui e ha questo personaggio così significativo.
Quant'è vero che dai bambini e dai libri per bambini c'è sempre da imparare!


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